Devoti, credenti, ferventi e uomini spirituali.. c’è tanto affanno sotto il sole [Qo1,3]. Non si tratta di buone intenzioni, ma di atteggiamenti interiori, disposizioni del cuore. Tanti oggi non si accontentano più di “credere”, ma vogliono “toccare”. E fanno bene, perché finché Dio non lo hai toccato [Mc5,28] non puoi dire di conoscerlo.
Abbiamo bisogno di fare esperienza di Dio, incontrarlo, toccarlo. Allora impariamo a distinguere due fenomeni molto comuni del nostro mondo interiore:
Me la racconto..
C’è chi vive animato da spirito di risentimento, attento che nessuno si metta nel suo cammino disturbando il suo ordine costituito: è lo spirito di chi “entra in collera”. E c’è chi cammina animato da uno spirito predatore, rapace, va in giro attento a tutto ciò che può prendere, arraffare, possedere: è lo spirito dei più astuti “manipolatori”.
Il primo tipo si dice sia “cattivo”, ma spesso è affetto dalle insane conseguenze di ferite profonde, abusi, dipendenze affettive. Il secondo tipo è più anonimo, nascosto, lo trovi in politica e in chiesa, in ufficio e a casa. Il bigotto è il moralista che se la racconta, si sente buono ma è animato da uno spirito cattivo.
La differenza fra buoni e cattivi non è riducibile a una questione “morale”. È prima di tutto “spirituale”, distingue le persone in cattività, prigioniere di spiriti contrari al modo umano di stare nel mondo, dalle persone che lavorano su stesse quanto possono per la liberazione e guarigione della mente e del cuore.
Ascolto, comprendo e scelgo..
C’è chi vive in costante atteggiamento di ascolto, di se stesso, degli altri e di Dio. È sapere stare nella realtà al modo umano che è un saper essere in relazione. Lasciarsi interrogare da ciò che viene da fuori, sapere vigilare su ciò che viene da dentro, comprendere la verità di se stessi che si rivela nella propria storia e scegliere di camminare insieme per una continua conquista della pienezza. E così della felicità.
Lo spirito buono di chi vive così è uno spirito discreto, di pace e semplicità. Lo spirito che ti mette a confronto con la realtà del tuo essere, che ti fa riconciliare con la tua storia, è uno spirito di fiducia, docilità e pazienza. Lo spirito che ti mostra la verità di te stesso e degli altri è uno spirito di rettitudine, di purezza d’intenzione, uno spirito di libertà interiore, di desiderio e amore, donazione di sé.
Allegato [PDF] – Istruzioni per il discernimento.