L’esperienza umana è un viaggio a trazione anteriore fino all’adolescenza e poi ancora per chi sta dietro al “fai come faccio io”: ci lasciamo trascinare da chi viene prima di noi imponendoci una rotta che non abbiamo scelto, ci lasciamo vivere.
Dall’adolescenza, chi vive al modo del “fanno tutti così” va a trazione posteriore, spinto dagli altri, dal contesto esterno: condizioni di vita e circostanze di una rotta scelta per inerzia, perché non decidere è già una scelta.
C’è poi chi si muove a trazione integrale, viaggia da solo incarnando il detto più comune e altero del “faccio come credo”: mosso dal proprio criterio personale si spinge in modo avventato sui terreni dissestati dell’autoreferenzialismo e dell’ideologia.
Chi viaggia a trazione interiore segue una rotta che è stata tracciata da un altro e che scardina l’autoreferenzialismo con un navigatore spirituale al comando. Se ci facciamo caso, a trazione anteriore, posteriore e integrale si viaggia sempre e comunque in una rotta stabilita da altri o da se stessi. In un modo o nell’altro stai sempre nella tua rotta, è la tua zona di sicurezza, ci stai dentro come il criceto nella ruota della ricerca della felicità. Il navigatore spirituale ti indica invece la tua posizione costantemente fuori rotta e ti indica come rientrare, inducendoti anche a perdere il controllo, finché quella nuova rotta diventa la tua vita e finisci per conformarti a chi l’ha tracciata.
C’è una rotta che è stata tracciata per tutti una volta per sempre.
Il pilota di aerei dispone di comandi che hanno un unico scopo: ristabilire la rotta. Il pilota sta costantemente correggendo la rotta dell’aeroplano che, mosso dal vento e dalle intemperie come dalle stesse condizioni interne di pressione e stabilità, ha la tendenza costante ad andare fuori rotta. Così è per noi: scienza, cultura e politica (condizioni esterne), sensazioni, sentimenti e passioni (condizioni interne) inducono costantemente la nostra esperienza a cambiare opinioni, disposizioni e scelte di vita.
Il cambio di rotta può avvenire spesso nell’esperienza umana. Possiamo scegliere di andare fuori rotta e possiamo arrivare a ritenere che sia anche obbligatorio, dovuto, necessario. Questo accade quando condizionamenti e autoreferenzialismo fanno perdere il nord del modo di essere secondo natura e libertà, con assolutismi e riduzionismi dell’esperienza umana che rimane asservita a idoli e faraoni nella cecità spirituale.
L’esperienza di pienezza interiore di chi smette di correre come il criceto nella ruota della illusoria e continua ricerca della felicità fatta di sensazioni e sentimenti (piacere), beni e possessi (avere), ruoli e controllo degli altri (potere) è quella di chi ha stabilito una volta per tutte l’unica rotta che conduce al gaudio magno della beatitudine eterna.
Una volta per tutte è stabilita la rotta di un unico modo di essere umano che descrive e realizza compimento e pienezza di questa esperienza che è un viaggio e una missione. Trovare la rotta e programmare i comandi della propria autonomia che la orientino ad essa, cambiare la propria disposizione alla trazione interiore dello Spirito che è vita e verità, implica lo sblocco del pilota automatico, prendere in mano la cloche e inserire le nuove coordinate.
Concentrati sulla rotta e fatti guidare dal navigatore spirituale, viaggiando a trazione interiore prendi possesso della tua esperienza umana che per natura e vocazione ha come rotta il compimento e la pienezza di un viaggio straordinario.